Si chiama Dino il Giganotosaurus Carolinii di oltre 14 metri di lunghezza e 4 di altezza che, da lunedì 8 aprile, campeggia nel salone partenze dell'Aeroporto di Torino Caselle. A questo grande dinosauro, che è stato appositamente portato a Caselle dal Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino, è affidato il compito di promuovere le attrazioni culturali e le istituzioni museali del nostro territorio, tra cui ovviamente lo stesso Museo di Via Giolitti - recentemente riallestito - che dal 2004 lo ha adottato quale suo simbolo.
Curioso il fatto che Dino si trovi nell'atrio delle partenze e non in quello degli arrivi, ma le grandi dimensioni del gigante preistorico hanno imposto questa scelta. Saranno quindi le molte fotografie, che già nei primi giorni, i turisti in partenza da Caselle hanno scattato affianco a Dino a fare il giro del mondo e in qualche nodo promuovere la nostra città. Una sorta di marketing virale a favore del Museo di Via Giolitti che a più di due secoli dalla nascita di Charles Darwin, ha inaugurato “Lo spettacolo della natura. Storie di scienza e di mondi da conservare”, ovvero la sua quarta e nuova esposizione permanente.
Michele Coppola, assessore regionale alla Cultura, rileva che “torniamo a Caselle per dare il benvenuto ai milioni di passeggeri che arrivano e partono, perché la cultura è uno degli elementi principali della nuova identità del Piemonte. La collaborazione avviata nel 2012 con Sagat grazie al Salone del Libro si rinnova per un’altra nostra eccellenza, il Museo regionale di Scienze naturali, che da pochi giorni ha inaugurato il nuovo straordinario allestimento Lo spettacolo della Natura , tributo anche a Charles Darwin. Un dinosauro al Sandro Pertini sarà una grande calamita di attenzioni per il Museo e per la cultura scientifica proprio in un momento in cui se ne avverte ancora di più l’importanza”.
Dino è un Giganotosaurus carolinii, dinosauro carnivoro del Cretaceo, vissuto circa 90 milioni di anni fa in Argentina. Deve il suo nome a Ruben Carolini, un cacciatore di fossili dilettante di origine italiana che ne scoprì le ossa nei depositi della formazione geologica di Rio Limay in Patagonia, nel 1993. I fossili originali si trovano al Carmen Funes Museum di Neuquen, benché riproduzioni siano comuni in musei dell’Argentina e in altri paesi del mondo. Lo scheletro presente nell’Aeroporto di Torino è un modello in resina, composto da circa 100 pezzi, acquistato dal Museo regionale di Scienze naturali in occasione dell’allestimento della mostra “Dinosaurios Argentinos. I giganti della Patagonia” svoltasi dal novembre 2004 al giugno 2005.
L'iniziativa di promozione turistica è stata possibile grazie alla collaborazione tra la Regione Piemonte, la Sagat - la società che gestisce l'aeroporto di Torino - e il Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino.